Amy Winehouse, Foto Internet
Almeno sono stati veloci: dopo aver scoperto,in uno scandalo che in Inghilterra fa ancora rumore, che la coroner che esaminò Amy Winehouse non aveva i requisiti legali per poter condurre gli esami sulla cantante scomparsa nel 2011, la seconda inchiesta sulla morte della cantante è arrivata alle stesse conclusioni della prima.
Nessuna sorpresa, dunque: Amy morì per intossicazione da alcolici, dopo essere finita in coma etilico, ma la sua morte rimane accidentale perché nessuno la costrinse a bere o le usò violenza. Il livello di alcool nel sangue della cantante era a 416 milligrammi per decilitro, quando il limite per legge per il sequestro della patente in Inghilterra è 80 milligrammi: oltre cinque volte tanto.
Dal padre dell'artista, che dopo un'iniziale sostegno alla necessità di eseguire una seconda inchiesta aveva successivamente protestato rifiutandosi di testimoniare, non è fino a ora arrivato alcun commento.
Amy Winehouse