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Vampire Weekend: venti mesi dopo, disco pronto

La band ritratta da Soren Solkaer Starbird, Foto XL Recordings

Di Jenny Eliscu

C'è un sospiro di sollievo che arriva dalla voce di Ezra Koenig mentre il cantante-chitarrista conferma che il terzo album Vampire Weekend è quasi pronto dopo oltre venti mesi di lavorazione. "Abbiamo pensato di aver finito altre volte", spiega Koenig, "ma è sempre stato evidente che non era così". Il produttore e polistrumentista Rostam Batmanglij, l'altro cinquanta per cento del nucleo compositivo della formazione, ridacchia dopo questa affermazione.

I Vampire Weekend – Koenig e Batmanglij con il batterista Chris Tomson e il bassista Chris Baio – non ci avevano mai messo così tanto a fare un album. "A un certo momento sentivamo che non stava andando bene", racconta Koenig, che sta finendo di mixare il lavoro, che sarà fuori a primavera, ai Manhattan's Downtown Music Studios con Batmanglij. "Sapevamo che avremmo potuto fare molto meglio".

Lo scorso gennaio, ecco l'illuminazione. I due si sono chiusi nell'appartamento a Brooklyn di Batmanglij', e in meno di sei ore ne sono usciti con Unbelievers, una agitata canzone pop che fa il paio con altri brani fra i più amati dai fan, come Cousins del 2009. E a primavera, quattro giorni di ritiro creativo nella casa di un amico a Martha's Vineyard hanno portato alla stesura di tre nuove tracce altrettanto forti, come la minimale e inquieta Hudson. "Abbiamo provato maniere diverse di lavorare un po' alla volta", dice ancora Koenig, "fino a quando abbiamo cominciato a trovare fantastico ogni nuovo pezzo".

E in estate è seguito un viaggio a Los Angeles per lavorare con Ariel Rechtshaid, un vecchio amico che ha a suo nome il successo dei Plain White T del 2006, Hey There Delilah, ma che ha lavorato anche con Diplo, Usher e Snoop Lion. A furia di lavorare con Rechtshaid in uno studio costruito negli anni '30 e riempito di strumenti vintage, i Vampire Weekend hanno trovato un suono più "organico". È bastato colpire un rullante per capire che il posto era quello giusto", ricorda Rechtshaid. E Koenig aggiunge, "Cose che avremmo trovato noiose in passato invece hanno iniziato a risultarci "fresche". Questo è un disco con più pianoforte, chitarra acustica, e organo. Allo stesso tempo, questo ci dice che avevamo bisogno di rivoluzionarci".

Per esempio Diane Young, brano in stile rockabilly che è uno dei momenti più importanti dell'album, comprende una parte in cui la voce di Koenig è alterata digitalmente - sembra un robot rotto. "Non abbiamo mai voluto essere una di quelle band che continuano a ripetersi con lo stesso stile ogni volta", è il commento di Batmanglij. "E con questo album, penso che abbiamo dovuto rinunciare a un po' dei nostri imbarazzi al riguardo".

Vampire Weekend

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