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Il ritorno di Bowie: parla Tony Visconti

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Dal video di Where Are We Now, Foto screenshot

Di Andy Greene

David Bowie ha sorpreso il mondo con la pubblicazione del malinconico singolo Where Are We Now? e l'annuncio che un nuovo album dal titolo The Next Day - il primo in dieci anni - seguirà a marzo. Bowie deve ancora rilasciare dichiarazioni pubbliche sul proprio ritorno, ma il suo produttore storico Tony Visconti ha raccontato alla BBC che i due hanno lavorato di nascosto al disco per due anni. "Ho ascoltato questo disco con le cuffie, camminando per New York, per l'ultimo paio d'anni", ha raccontato Visconti. "Non mi sono stancato nemmeno di una canzone. Penso che il materiale su questo album sia estremamente forte, bellissimo. Se la gente vuole il classico Bowie, lo troverà su questo disco. Se vuole il Bowie più innovativo, con delle nuove direzioni, troveranno anche lui".

Visconti è rimasto stupito dalla scelta di Bowie di andare con la sconsolata Where Are We Now? come primo singolo. "Come traccia è molto riflessiva", dice "Forse è l'unica canzone dell'album nella quale David va così profondamente alla ricerca di se stesso. Il resto del disco è molto rock, così riflettevo su quale fosse il motivo per cui David ha optato per questa canzone bellissima, ma lenta. Perché l'ha fatto? Avrebbe potuto optare per qualcos'altro e lasciare tutti a bocca aperta con la sua energia. Penso che la prossima cosa sua che ascolterete sarà radicalmente diversa".

Bowie e Visconti hanno lavorato insieme la prima volta all'epoca di Space Oddity, nel 1969. La loro collaborazione include molti degli album più duraturi di Bowie, da Low a Heroes, da Lodger a Scary Monsters. Dopo aver interrotto per alcuni anni sono tornati a fare squadra all'inizio degli anni 2000, con Heathen e Reality.

  

I due hanno lavorati al nuovo album con tempi molto rilassati. "Non abbiamo mai trascorso in studio più di due o tre settimane per volta", rivela Visconti. "E poi ci prendevamo una pausa, a volte lunga fino a due mesi. Normalmente lavoravamo a una o due canzoni in un pomeriggio e davamo loro forma fino a farle diventare delle grandi canzoni rock. A quel punto erano ancora senza testo, perché con Bowie lavoriamo così fin da The Man Who Sold the World. In quel senso l'approccio non è cambiato".

Il tour del 2004 di Bowie fu interrotto di colpo quando il cantante fu costretto a un'operazione chirurgica d'emergenza per un'arteria bloccata. La sua lunga assenza dalle scene ha continuato ad alimentare voci sul suo stato di salute, ma Visconti smentisce: "È una persona in piena forma, ve l'assicuro. Lo vado dicendo da qualche anno. Non so spiegare come lo so, ma ho lavorato con un David Bowie in buonissima salute e di ottimo umore".

The Next Day, come detto, sarà fuori a marzo. All'album, oltre a Visconti che per alcune tracce ha anche suonato il basso, hanno collaborato anche Sterling Campbell e Zachary Alford alla batteria, Gail Ann Dorsey e Tony Levin per le parti di basso, Gerry Leonard, David Torn e Earl Slick alle chitarre..Non è ancora chiaro se Bowie accompagnerà l'uscita del disco con delle date dal vivo.

David Bowie

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